
Acri è un comune in provincia di Cosenza di circa 23.000 abitanti. Con i suoi boschi verdi e rigogliosi, Acri è meta ambita per gli amanti dell’avventura.
Di origine incerta, il nome della città deriva dal greco Akras che vuol dire sommità. L’etimologia del nome, ha tratto in inganno per molti anni alcuni studiosi che ritenevano Acri, esser fondata dai greci. A testimoniare la presenza dei Bruzi ancor prima del popolo ellenico, furono gli scavi archeologici effettuati sul territorio.
I reperti che vennero alla luce, smentirono infatti le supposizioni iniziali.
Secondo alcuni, Acri fu la capitale degli Enotri, il cui Re Italo diede il nome all’intera penisola italiana. In epoca romana, Acri si schierò al fianco di Annibale così, dopo la sconfitta del 203 a.C., venne sottoposta a un brutale saccheggio. A poco più di un secolo di distanza, Acri appoggiò la rivolta di Spartaco.
Nel corso della storia, Acri fu sotto la dominazione di Longobardi, Bizantini, Saraceni e Normanni, le cui tracce sono ancora presenti nell’architettura e nei palazzi del centro storico.
Acri fu sottoposta a numerosissimi saccheggi e incendi, come quello degli Aragonesi durante l’occupazione degli Angioini. Nel 1799 ad Acri si perpetrò la strage della classe intellettuale del paese, da parte delle truppe sanfediste, in quanto sostenitori della Repubblica Partenopea. Nel 1806 una banda di briganti, formata da circa 3000 uomini, misero a ferro e fuoco la città.
Durante la seconda guerra mondiale ben 34 acresi parteciparono alla Resistenza contro i nazifascisti.
Descrizione del territorio
Il centro sorge poco distante da Cosenza, a 720 metri sul livello del mare come una suggestiva città arroccata su tre colline. Addentrandosi fra i vicoli dell’antico paese, ci si trova davanti a campanili, chiese, piazze e monumenti che rendono l’atmosfera affascinante.
La città si suddivide in tre aree: l’antico borgo chiamato Padìa, il quartiere Picitti, detto anche dei greci, e il quartiere Odivella. La città è una porta verso la Sila Greca lungo la vallata dei fiumi Mucone e Chàlamo.
Acri è un territorio ricco di acqua. I Romani la chiamavano Idrusia, ovvero, La città delle acque per la vastità di fontane presenti nella zona. Ne è esempio la fontana del Rinfresco che fu costruita nell’anno 1000 dalla comunità ebraica.
Acri è circondata da campagne con ulivi, boschi di castagno e foreste con diverse varietà di pino, luoghi di una bellezza naturale fra i più suggestivi della Calabria.
Cosa vedere – Turismo
Acri è una città con tanta storia da scoprire. Uscendo dalla Chiesa di Santa Maria Maggiore, è possibile fare una passeggiata fino a giungere ad una terrazza dal panorama suggestivo.
La torre civica normanna, faceva parte del Castello dei Bruzi ed è uno dei posti più caratteristici ed antichi di Acri. Pur trovandosi nel centro storico della città, regala una speciale e romantica atmosfera apprezzabile all’imbrunire..
Meta di turismo religioso e pellegrinaggi è la Basilica del Beato Angelorno. Al suo interno vi è l’urna che contiene il corpo del venerato Beato e, nelle vicinanze, un museo con le sue reliquie.
Consigliamo la visita al Chiostro del Complesso di San Domenico, che ospita il Museo Permanente del Fungo, della Flora e dei Licheni, unico nel suo genere in Italia.
La sera sono numerose le locande e trattorie dove gustare salumi e formaggi locali, così come non mancano pub e bar. Per gli amanti dei souvenirs, in città diverse botteghe, offrono meravigliosi oggetti di artigianato.
Architettura e monumenti
- Palazzo San Severino-Falcone: risale al 1717, voluto da Sanseverino da Bisignano è stata la sua dimora fino alla morte. In abbandono fino alla seconda metà del 1900, quando il Comune lo trasformò in museo.
- MACA – Museo di Arte Contemporanea di Acri: sito all’interno del Palazzo Sanseverino, è tra i musei più grandi del territorio. Ospita la collezione dell’artista Silvio Vigliaturo, maestro nella lavorazione del vetro. Vengono inoltre ospitate mostre temporanee.
- Museo della Civiltà Contadina: presso il Palazzo Feraudo. Il museo ha un’importante raccolta con più di 500 oggetti ed attrezzi di lavoro appartenenti alla società contadina.
- Basilica Beato Angelo d’Acri: costruita accanto al convento dei Cappuccini e dedicata al Beato Angelo vissuto tra il 1600-1700. Il santuario risale al 1898 e custodisce le reliquie appartenenti al Beato frate, come l’urna con il corpo ricomposto. La Basilica è decorata con pitture ed affreschi d’epoca rinascimentale.
- Chiesa Santissima Annunziata: l’edificio di stile romanico risale al XVII secolo, con una bellissima facciata in pietra calcarea bianca. Al suo interno è notevole l’affresco della deposizione di Cristo di origine bizantina-gotica, risalente al 1100-1200.
- Chiesa San Nicola di Myra: detta anche Chiesa del Castello costruita nel X secolo e ricostruita nel 1080, in stile gotico, presenta elementi greco-romani.
- Santa Maria Maggiore: è la Chiesa matrice della città, costruita su un tempio pagano. Le porte sono di origine bizantina-gotica del X e XII secolo.
- Chiesa e convento dei Cappuccini risale al 1590 e al suo interno, custodisce opere dei primi del Settecento,ma anche una statua della Madonna dei Bisogni, consegnata dal Beato Angelo al popolo di Acri.
Feste, tradizioni ed eventi
- Festa dei Musei e Festa Europea dei Musei, nel mese di maggio.
- Premio Letterario Padula, rinomata e prestigiosa iniziativa – fine novembre
- Premio Letterario Nazionale “Giuseppe Antonio Arena”, convegni e sessioni di saggistica, poesia e narrativa – ottobre
- Ottobre Micologico Acrese, manifestazioni con convegni e mostre – ottobre
- Festa Patronale Beato Angelo – 30 ottobre.
Come raggiungere la località
- Auto: percorrendo l’autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria, uscita a Settimo di Montalto. Dall’uscita si prosegue per circa 25 km.
- Autobus: sono presenti collegamenti con autolinee.