Concorso Letterario 2020
“M’À FATTU NA MAGARIA CCU TRE NUDI E’ JINOSTRA E L’HA JETTATI’E NOTTE ‘E NOTTE”
Tra i mirti odorosi di Punta Alice e i cardi violacei
sulle reliquie del tempio di Apollo Aleo,
sopra un mare generosamente infido.
Luoghi sacri, che sprigionano liricità quotidiane
tra la chiesetta di Madonna di mare,
le volte degli insidiosi saraceni ed i resti dell’antica Grecia;
antiche verità da Filottete, depositato davanti al mare color del vino,
alle nenie albanesi che baciano le fluenti onde,
struggente ricordo frutto dell’abbandono.
Elementi pittoreschi del folclore
inseriti nel tempo e nello spazio;
comuni credenze che riempiono la vita
scandite nel calendario liliano,
dove la luna comanda le nascite
ed il sole la vita dei campi e del mare.
Credenze popolari e situazioni vissute, meste, funeree
come le prefiche nei cortei funebri
e le antiche rassegnazioni di donne pazienti,
timidamente nascoste nei loro scialli neri.
Un misto di ringraziamenti a Dio
e di rituali scongiuri grecanici.
E se la smemoratezza, annientatrice di valori,
supera l’immaginazione, la credenza e il pathos,
le nostre radici riaffiorano
non per vivere nel languido passato
ma per rivivere il sensuale presente
ricco di motivi emozionali, religiosi e ancestrali
che si fondono nei valori umani che non hanno tempo.
Opera in finale
VOTO CHIUSO
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