
Cleto è un borgo della provincia di Cosenza di circa 1.200 abitanti, che si affaccia sulla Valle del Savuto. Una tappa obbligata per gli amanti dei luoghi pregni di storia.
La Storia di Cleto
Cleto ha origini antichissime, che si confondono tra storia e leggenda. La fondazione risale al periodo magnogreco, come colonia della grande polis di Crotone, con il nome di Cleta. L’accrescersi dell’importanza di Cleta portò all’inevitabile scontro con la città madre, dalla quale pretendeva indipendenza. Fu così che la potenza crotonese si abbattè sulla città, che venne distrutta nel 16 a.C.
La leggenda vuole che Cleto sia stata fondata da Cleta, nutrice della regina delle Amazzoni Pentasilea. Quando Pentasilea venne uccisa durante la guerra di Troia, Cleta partì con molte persone del regno per onorarla con un’adeguata sepoltura, ma dovette fermarsi durante il cammino. In quel punto si stabilì e fondò una città che prese il suo nome.
Dopo la distruzione, il centro rimase assopito per circa mille anni, fino all’arrivo dei Normanni che ne cambiarono il nome in Pietramala. Il centro divenne parte integrante del territorio sotto l’influenza della Badia dell’ordine Florense di Fontelaurato, che nel tempo assunse una struttura feudale con a capo la città di Aiello Calabro.
Dal XIII secolo si susseguirono, con varie e complesse vicissitudini, le famiglie legate agli Angioini e agli Aragonesi, spesso artefici di lunghi periodi di decadenza. Nel 1555 Pietramala venne conquistata e saccheggiata dai turchi e in pochi anni lo stato di Aiello venne a smembrarsi. Questa situazione si instabilità terminerà sotto i Giannuzzi-Savelli, al potere fino all’abolizione del feudalesimo. Dalla terribile peste del 1630 fino a metà dell’800, Pietramala venne più volte sconvolta dai terremoti (1630), dalle incursioni saracene, dalle occupazioni austriaca, borbonica e francese.
Pietramala partecipò attivamente alle vicende risorgimentali e riprese il nome di Cleto nel 1861.
Descrizione del territorio di Cleto
La vista del borgo di Cleto è un colpo al cuore per bellezza e suggestione. Il suo sviluppo sulla ripida collina, ai piedi del Monte Sant’Angelo, dominata dall’imponente castello colpisce e ammalia l’occhio del visitatore. Camminare nelle vie del borgo, per lo più intatto, permette al visitatore un vero e proprio viaggio nel tempo.
Palazzi nobiliari, chiese, case comuni, contribuiscono alla meravigliosa armonia di questo luogo, anche nelle sue parti più decadenti.
E salendo verso il castello ancorato sopra una roccia a sospesa sul vuoto, si apprezza la bellezza della campagna circostante, ordinata e fruttuosa, con un mare di ulivi che arrivano a toccare in lontananza il tirreno. Da non perdere, una passeggiata lungo il percorso del Vallone San Giovanni.
Cosa vedere – turismo
Cleto è un borgo da visitare con lentezza, perché la bellezza si nasconde in ogni singolo particolare, a cominciare dalle porte di ingresso della città.
L’attrazione principale del borgo è sicuramente il Castello Normanno, posto alla cima del colle. Il sito è stato recentemente posto in sicurezza e reso fruibile in forma molto estesa. È possibile introdursi nelle torri e, attraverso passerelle, passeggiare all’interno dei vari ambienti, godendo di una vista a dir poco spettacolare.
Architettura e monumenti
- La Chiesa della Consolazione, edificata nel ‘600 con campanile in stile bizantino maiolicato. Al suo interno c’è una ricca rappresentazione pavimentale del fiore della vita.
- Chiesa di Santa Maria Assunta, eretta nel ‘500, è la Chiesa Matrice di Cleto. Costruita in pietra locale, presenta una struttura a tre navate senza transetto con abside semicircolare. All’interno sono degni di nota gli stucchi realizzati da mastri artigiani locali.
- La Chiesa del Santissimo Rosario;
- Fontana Cece, nella vicina località Pantano, è un’area archeologica all’interno della quale è stata rinvenuta una tomba del XIV secolo a.C.
- Ruderi del Castello di Savuto, nell’omonima frazione.
Feste, tradizioni ed eventi
Il territorio di Cleto si contraddistingue per l’estensione delle colture e tra queste spicca l’ulivo.
Tra le specialità gastronomiche spicca la Cialetta, il tipico pane di semola di grano duro, da gustare con l’eccellente olio locale.
L’evento più importante del centro è sicuramente il Cleto Festival, che da anni anima la scena culturale del territorio.
Come arrivare a Cleto
Cleto è raggiungibile in auto dall’uscita di Falerna dell’autostrada A2 del Mediterraneo. Il borgo è distante circa 30 minuti in auto dall’aeroporto internazionale di Lamezia Terme.