Alto, moderno e di una colorazione unica in Calabria, bianca con le strisce rosse, tutto in mosaico. Un faro come quelli che immaginavo da piccolo e che tutt’ora vediamo nei cartoni animati. Questo articolo non presenterà colpi di scena, ma è il semplice racconto della mia prima visita a questo faro.
I faristi
I suoi faristi sono i Signori Irrera e Ferraro, entrambi siciliani ben ambientati in questa terra che affaccia sulla loro meravigliosa isola. Oltre alla struttura di Punta Pezzo, la loro responsabilità si estende fino al faro di Scilla e ai segnalamenti marittimi in mare. Con grande armonia, si compensano: uno molto serio ed equilibrato, tra l’altro è un maestro di arti marziali, l’altro lo definirei un peperoncino siciliano, molto allegro e socievole.
Riferimento per lo Stretto di Messina
Questo faro fu uno degli ultimi ad essere visitato durante le riprese e fotografie e ha rappresentato una bella scoperta. Ero sempre andato alla ricerca del classico faro con la scala a chiocciola interna visibile e bene, il faro di Punta Pezzo è l’unico ad averla. Questo, che rispetto agli altri è il faro più moderno, ha anche la particolarità del quadrante totalmente rosso.
Il faro di Punta Pezzo in Calabria e di Capo Peloro in Sicilia, infatti, indicano l’ingresso nello Stretto di Messina: il primo con segnalazione di colore rosso, il secondo verde.
In questi anni ho sempre ricevuto una bella accoglienza da parte dei faristi calabresi. Ognuno di loro è diverso, ma è come se unissero la Calabria attraverso lo stesso binomio di accoglienza e professionalità. Già dal primo incontro mi hanno sempre trattato come un amico di vecchia data e non hanno smesso mai di darmi spiegazioni su ciò che vedevo e chiedevo: sarei rimasto volentieri notti intere con loro, e loro avrebbero continuato a parlarmi.
Essendo immerso nella città e con una splendida vista la Sicilia, i due faristi sono tutt’altro che isolati. Al posto loro mi sentirei, in qualche modo, sempre in vacanza: da qui si vedono tantissimi turisti e pendolari imbarcarsi per la Sicilia.La posizione del faro di Punta Pezzo è molto diversa rispetto a quella degli altri fari calabresi, lo definirei un faro urbano e turistico.
La mattina della mia prima visita arrivai intorno alle 10 e i faristi mi fecero da cicerone fino all’ora di pranzo. Su mia richiesta tornai più tardi, nel pomeriggio, per osservare l’accensione della lampada. E questa fu una loro grande concessione, visto che il permesso ufficiale della Marina Militare terminava alle 14:30. Durante la pausa, in quella giornata di metà ottobre, mi sedetti su una delle panchine del lungomare, proprio davanti al faro. Mi gustai le navi e i traghetti che arrivavano e partivano, e anche la vista di un uomo che risaliva la costa a nuoto. Ancora una volta mi sentii fortunato, pensando che in quel periodo in molte altre parti d’Italia già si era avviati verso il letargo invernale.
Un pensiero di gioia e di amarezza al tempo stesso. Fu una bella giornata, come tutte le altre che ho successivamente passato a Punta Pezzo per la preparazione del film documentario: è un luogo che lascia sempre belle sensazioni.
Finite le riprese, fattosi buio, salutai i faristi ringraziandoli per la loro calda accoglienza e mi rimisi in macchina percorrendo la statale 18 che mi portò a vedere per la mia prima volta il faro di Scilla, oggetto della prossima puntata.
Ivan Comi
Come acquistare il libro
In questo articolo sono riportati alcuni appunti di viaggio di Ivan Comi, autore del libro “I Fari della Calabria“, e coautore del documentario “La Magia dei Cristalli“, con Filippo Corrieri. Il testo, oltre a essere distribuito in libreria, è acquistabile in occasione degli eventi e proiezioni. È inoltre possibile ordinarlo online tramite questo link: Ordina il libro