
Melito di Porto Salvo , con i suoi 11.400 abitanti, è il comune più meridionale della regione, in provincia di Reggio Calabria.
L’origine del nome Melito è per il fiume omonimo chiamato “potamòs tu Melìtu”. Anche in arabo era chiamato “wadi al asal” cioè, fiume del miele dovuto alla gran produzione di miele in questa zona. La seconda parte del nome è dovuto alla possibilità di approdare con piccole barche in un porto sicuro, ovvero un Porto Salvo.
Il territorio di Melito di Porto Salvo fu abitato già in epoca tardo romana. A confermarlo è il ritrovamento di una necropoli del V-VI secolo d.C. Si crede che sia stato un luogo di passaggio e riposo dei viaggiatori che andavano da Reggio Calabria verso Locri.
Nel XV secolo i Bizantini cominciarono a coltivare il bergamotto. La fondazione della città, in collina, si deve agli abitanti di Pentedattilo.
La città fu soggetta per lungo tempo alle incusioni saracene. Un’antica leggenda racconta che durante una di esse venne ritrovato sulla costa un quadro con l’effige della Madonna. Gli abitanti considerarono questo fatto come una protezione divina nei confronti dei turchi. Don Domenico Alberti, l’allora marchese di Pentedattilo, fece allora edificare un Santuario nel luogo del ritrovamente del quadro.
La città cominciò a espandersi grazie agli Alberti, che promossero lo spostamento dei coloni verso la più produttiva zona costiera. Nel XIX secolo lo sviluppo fu quasi completo quando furono spostate tutte le istituzioni civili e religiose da Pentedattilo a Melito.
Nella storia d’Italia, Melito di Porto Salvo è ricordata per gli sbarchi garibaldini, avvenuti nel 1860 e nel 1862.
Descrizione del territorio
Melito di Porto Salvo è a 28 km da Reggio Calabria. La zona è attraversata dai fiumi Tuccio, Tabacco e Marosimone.
È una località balneare ma soprattutto agricola, molto caratteristica per la coltivazione di agrumi, in particolare il bergamotto.
La città si divide in Melito Alta, con le case arroccate sulla collina, e Melito Bassa, la zona più sviluppata ed abitata, con botteghe di artigiani e negozi. Affacciato sul mar Ionio, il lungomare regala un panorama incredibile con l’Etna e la Sicilia come cornice.
Cosa vedere – Turismo
Facendo due passi in città si arriva al Santuario, dove è possibile ammirare la tela col dipinto della Madonna di Porto Salvo, oggetto di culto religioso molto venerato dai melitesi.
Il mare cristallino è stupendo e dalla costa c’è una vista spettacolare dell’Etna e la Sicilia. I fondali del mare blu sono ottimi per praticare lo snorkeling. Le spiagge sono ampie e selvagge, non essendoci tanti punti di ristoro è ideale per chi cerca di allontanarsi dal caos e godersi una vacanza semplice.
Arrivando a Melito è forte il particolare profumo di bergamotto, di cui la città è il centro produttivo più importante. Questo agrumetto cresce esclusivamene nel territorio della provincia di Reggio Calabria e ha tante proprietà benefiche per il corpo e la salute.
Aiuta alla riduzione del rischio di malattie cardiovascolari, all’abbassamento della pressione ed è anche un energizzante naturale. Il bergamotto viene adoperato per diversi usi: cosmetici, creme, saponi, bevande, confetture, olio essenziale, tra altre.
È stato un posto ammirato e visitato da viaggiatori sin dall’ ‘800 ed è ancora oggi meta di esploratori per il suo fascino. Il borgo e dintorni si visita a piedi, e al suo ci sono botteghe di artigiani, ma il borgo è quasi spopolato.Molto suggestiva la vicina frazione di Pentadattilo, un borgo di origine bizantina. Chiamata anche “la mano del gigante” per la forma geologica della montagna che domina il paesino.
Dal piazzale della Chiesa della Candelora, c’è un bellissimo panorama su Pentedattilo. Da una ripida scalinata si può entrare all’interno delle ruderi dell’antico Castello.
Architettura e monumenti
- Santuario di Maria SS di Porto Salvo, risale al 1500. Fu costruito dai marinai per dare rifugio alle loro imbarcazioni.
- Museo Garibaldino, è diviso in tre parti. All’esterno c’è la stele garibaldina dove è sbarcato Garibaldi. Nella zona sotterranea ci sono le tombe degli alleati di Garibaldi. E al pianterreno il museo con le armi e gli indumenti inerenti allo sbarco.
- Casina dei Mille, palazzo dell’‘800 dove hanno soggiornato i garibaldini. Una palla di cannone sparata dai borbonici è ancora infissa nella facciata. Attualmente è un punto di ristoro.
- Chiesa della Candelora
- Chiesa dei Santi Pietro e Paolo, di epoca bizantina, conserva al suo interno le tombe della famiglia Alberti.
- Castello Feudale di Pentidattilo, edificato nel XIV secolo a 454 metri di alteza.
- Torre Saracena, risale al 1550 ed è sulla parte più alta di Paese Vecchio.
- Palazzo Alberti, del 1667
Sul lungomare è eretta la stele garibaldina, a ricordo dello sbarco dei Mille di Garibaldi nel 1860 dopo la liberazione della Sicilia. Un secondo sbarco è stato nel 1862 per raggiungere Roma.
Feste, tradizioni ed eventi
- Festa dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria – 8 dicembre
- Festa patronale di Maria S.S. di Porto Salvo, si accompagna la Madonna in processione fino a Pentidattilo – ultimo sabato di aprile.
- Madonna dell Candelora, a Pentidattilo – 2 febbraio
- Festa di San Giuseppe, con fiere e mercatini – 19 marzo
- San Giovanni Battista – 24 giugno.
- Madonna Addolorata – settembre.
- Sfilata di Carnevale, sfilata con carri organizzata dalle scuole medie e associazioni locali – febbraio.
- Sagre:
- della melanzana – agosto.
- d’u pipi chinu, cioè del peperone ripieno – agosto
- della crespella e Festa dell’emigrato, con degustazione gratuita e spettacoli musicali – agosto.
- del pane caldo – agosto.
- del pesce, si promuove la cultura e la tradizione della cucina marinara – agosto.
- Pentedattilo Film Festival, gara internazionale di cortometraggi – settembre
- Cinque Giornate del Paese Vecchio, manifestazione di folclore, gastronomia e mostra internazionale di murales – agosto.
- Falò in spiaggia, a Pilati– tra il 10 e 15 agosto.
- Festival Paleariza, una rassegna etno-culturale-musicale ellofona – agosto.
- Festival di Fotografia – tra ottobre e novembre
Una tradizione della frazione Prunella di Melito di Porto Salvo è il Ballu du Camiddhu, cioè il ballo del Cammello.
Si tratta di una struttura in canna a forma di cammello, dalla quale fuoriescono petardi e fuochi d’artificio. Il camello è portato a spalle di una persona, la quale balla a ritmo di tarantella. La fine del ballo è quando esplodono i fuochi dalla coda girando velocemente. Questa tradizione simboleggia la cacciata e sconfitta dei turchi dopo vari secoli di dominazione.
Come raggiungere la località
- Auto: in autostrada fino a Reggio Calabria, successivamente percorrere la SS106 fino a Melito di Porto Salvo.
- Treno: la stazione locale è nella direttrice ionica.
- Aereo: Melito dista 25 km dall’aeroporto di Reggio Calabria.
- Autobus: ci sono collegamenti con autolinee.