
Papasidero è un piccolo gioiello medievale in provincia di Cosenza sperduto tra le montagne del Pollino e la vicina valle del Mercure. Un borgo ricco di storia e cultura che affascina e sorprende.
Le prime informazioni certe su Papasidero risalgono all’epoca longobarda, intorno all’anno mille. In questo periodo fu costruito un primo piccolo abitato che successivamente, in epoca normanna-sveva, divenne un vero e proprio castello. Gli Angioini prima e gli Aragonesi dopo lo scelsero come roccaforte ampliando ulteriormente il borgo esistente.
Papasidero fu terra anche di colonizzazione del monachesimo greco. Il suo nome deriva probabilmente dal nome di un abate (Papas-Isidoros, padre o prete Isidoro) a capo di un convento nella regione mercuriense.
Nel 1500 Papasidero fu anche Università Feudale (Comune), passando poi nelle mani dei Sanseverino e degli Spinelli di Scalea fino all’unità d’Italia.
Descrizione del territorio
Piccolo borgo collinare dalle chiare forme urbanistiche medievali, Papasidero sembra aggrapparsi sullo sperone roccioso del monte Ciagola sul quale è stato costruito. Caratteristiche le piccole stradine interne che si abbarbicano sulla roccia insieme alle più moderne scalinate in pietra. Altra peculiarità, contraddistingue le abitazioni: quasi tutte realizzate in pietra calcarea e ciottoli di fiume legati con la malta.
A ridosso del fiume Lao, e precisamente sulla sua sponda sinistra, Papasidero si trova a 210 metri sul livello del mare. A metà strada tra la costa tirrenica ed i monti del Pollino, è incastonato in una stretta valle scavata nella roccia in una vegetazione lussureggiante.
Cosa vedere – Turismo
Simbolo indiscusso del piccolo borgo è senza dubbio la Grotta de Romito. Grande testimonianza della presenza dell’uomo in questi luoghi fin dal Paleolitico superiore. Nella grotta infatti sono stati rinvenuti importanti reperti, di cui l’ultimo nel 2010.
Ogni giorno la Grotta ospita turisti da tutto il mondo che vogliono vedere da vicino le tracce dell’uomo primitivo. I resti trovati sono quelli di un giovane cacciatore di circa 17 mila anni fa, Romito. Ma ciò che caratterizza questo sito archeologico e ne è il simbolo, è il maestoso graffito del Bos primigenius. Una delle più importanti rappresentazioni dell’arte rupestre del Paleolitico superiore. Un grande masso calcareo posto all’ingresso della grotta che riporta un immenso graffito, lungo 1,2 metri. L’incisione raffigura appunto un bovide, vissuto probabilmente circa 15.000 anni fa. Tutta l’area della grotta rientra in un vero Parco Archeologico che dispone anche di un piccolo museo didattico.
Altro grande simbolo di Papasidero è il Santuario della Madonna di Costantinopoli. Sorge in una cornice a dir poco stupefacente: nella vicinanze del fiume Lao e a ridosso di una parete rocciosa. È possibile accedervi soltanto attraverso un ponte fatto costruire dal munifico Nicola Dario.
Ma Papasidero è anche luogo di partenza per escursioni e percorsi da trekking. I turisti vengono condotti nel cuore del Parco Nazionale del Pollino e precisamente nella bellissima Riserva Naturale della Valle del Lao. Percorsi naturalistici che si snodano tra paesaggi aspri e selvaggi, dove le pareti rocciose scavate dal fiume sono davvero un colpo d’occhio eccezionale.
Una località per lo sport
E proprio il fiume Lao è altro grande attrattore turistico. Soprattutto in estate è preso d’assalto da turisti di tutta Italia che amano gli sport più estremi. Sono coloro che vogliono provare l’ebbrezza delle ripide discese in gommone.
Meta ambita, dunque dagli amanti del rafting ma anche dai canoisti europei. Adrenalina pura, che lascia stupefatti tutti per la meraviglia di un territorio selvaggio ed affascinante, un ambiente naturale unico.
Feste, tradizioni ed eventi
Come ogni borgo calabrese e del Pollino che si rispetti, Papasidero è denso di festività ed eventi legati soprattutto alla sfera religiosa. Storia e cultura si intrecciano regalando al visitatore esperienze indimenticabili.
Tra questi spicca la Festa di S. Antonio da Padova che viene celebrata la domenica dopo il 13 giugno. Oltre alla processione religiosa, gli abitanti di Papasidero effettuano la benedizione dei pani che vengono offerti a tutti i fedeli. Altro evento è la tradizionale sfilata delle travi. Lungo la strada principale i buoi, parati a festa, trainano la trave di abete offerta in onore del Santo. Un antico rito che si celebra in molti paesi del Pollino, a cavallo tra Calabria e Basilicata.
Tra le altre festività:
- San Francesco di Paola: terza domenica dopo Pasqua
- Festa patronale della Madonna di Costantinopoli: il martedì dopo la Pentecoste con processione religiosa e incanto di animali per offerte alla Madonna.
- Madonna del Carmelo: il 16 luglio, processione religiosa e pic-nic nei pressi della Cappella
- Festa patronale di San Rocco: domenica successiva al 16 Agosto.
Come raggiungere la località
- Auto: attraverso la nuova autostrada A2 Mediterranea, l’ex Salerno – Reggio Calabria uscendo al casello di Mormanno e proseguendo lungo la ex SS504; oppure percorrendo la SS 18 per poi deviare, nei pressi di Scalea, ed imboccare la ex-SS 504.