Da Skylletion a Scolacium
Ciò che oggi possiamo ammirare sono le rovine della colonia romana di Minervia Scolacium, fondata nel 123-122 a.C. dal Tribuno della Plebe Gaio Sempronio Gracco all’indomani della fine delle Guerre Puniche che avevano sconvolto il meridione d’Italia. Scolacium viene fondata lungo la via costiera, oggi parzialmente visibile nel tratto cittadino della colonia.
Il foro costituisce il centro politico-amministrativo e commerciale di ogni colonia romana e, come nel caso di Scolacium, veniva posizionato all’incrocio delle due strade principali, il Cardo ed il Decumanus (il tratto di strada visibile di fronte a noi). La piazza di Scolacium era ampia circa 82 x 39 m e pavimentata con un sistema di grandi riquadri riempiti con mattoni quadrati disposti in file parallele. Intorno a tre lati della piazza correva un porticato su colonne, attraverso il quale si accedeva agli edifici: lungo i due lati maggiori della piazza vi erano edifici prevalentemente commerciali, le tabernae ( moduli di circa 6×6,5 m) mentre il terzo lato più corto era chiuso dall’edificio della basilica, una grande aula colonnata con navate, solitamente utilizzata per attività commerciali e bancarie e per l’amministrazione della giustizia.
Sul lato opposto a quello della basilica, attraversato il Decumanus e, salita una scalinata, si giungeva su un terrazzamento su cui era posizionato il Capitolium, il tempio principale della città, solitamente dedicato alla Triade Capitolina (Giove, Giunone e Minerva, le tre divinità principali della religione romana).
L’attuale pavimentazione del Decumanus fu fatta realizzare a proprie spese da un personaggio locale, un certo Lucio Decimio Secundio che, fra la fine del I sec a.C. e primi anni del I sec d.C. ripavimentò la strada in basolato grigio, costruì i gradini di accesso al foro ed una rampa di accesso alla piazza sulla quale fece apporre un’iscrizione bronzea (l’originale è posizionata ancora sulla rampa e protetta da uno strato di sabbia, ma una copia è oggi visibile nel museo).