Luogo magico, dove tragedie e commedie allietavano la vita di Scolacium, pare potesse ospitare fino a 3500 spettatori. Il teatro attraversò 3 diverse fasi costruttive che ne modificarono gli spazi e le caratteristiche.
La prima fase, in età tardo-repubblicana, prevede un edificio di dimensioni ridotte, con la cavea (struttura che ospitava le gradinate per gli spettatori) divisa in tre settori ed organizzata intorno all’orchestra semicircolare. Sui due accessi laterali (gli adita) sono presenti i tribunalia per i posti d’onore e, all’interno dell’orchestra, su tre file di gradini, venivano posizionati i sedili di legno – i subsellia – dedicati alle personalità più importanti.
La seconda fase (I secolo d.c.), relativa alla prima età imperiale, prevede un’importante ristrutturazione del teatro con l’ampliamento dello stesso e la modifica di alcune parti. In questa fase vengono costruite due alae poste ai due lati che ospitavano vani di servizio e accoglienza per il pubblico. Risale anche a questo periodo il rifacimento dell’orchestra e la costruzione della scenae frons, l’edificio che chiude la struttura e fa da fondale al proscenium, il vero e proprio palcoscenico; la scena è decorata con ordini architettonici, fregi e sculture, e termina con un tetto in laterizi a copertura del proscenium.
La terza fase (II secolo d.c.) non ne modifica in maniera significativa la struttura, ad eccezione della parte inferiore della cavea, dove viene costruito un basamento in laterizi.
Durante il IV sec. d.C., a seguito del disastroso terremoto o di un incendio e con l’avvento del Cristianesimo come religione ufficiale, il teatro interrompe la sua funzione, divenendo poi il luogo su cui verrà costruito l’abitato della nuova Scolacium bizantina.